Sono passati anni. Ho sempre aspettato che prima o poi arrivasse il momento quando sarà il nostro turno, quando qualcuno avrebbe finalmente dato la parola anche a noi per sentire la verità dopo tante menzogne. Ma non è mai successo. I carabinieri sono venuti tante di quelle volte che ormai lavorano per gli interessi dei privati senza neanche nasconderlo. Con prepotenza e arroganza irrompono dentro casa, senza motivo, solo perchè chi li chiama ha un "ruolo" sociale. Hanno fatto perquisizioni umilianti e inutili. Le denunce con accuse false e ridicole le abbiamo vinte sempre noi, ma mai degni neanche di una parole di scuse. Processi dove non ti lasciano parlare, non è mica un telefilm americano, questa è Italia. Persone sconosciute che parlano di te con altre persone sconosciute, ma tu non puoi dire una parola. Tribunali dove se non hai soldi per gli avvocati non esisti, dove decidono della tua vita senza averti mai visto, né sentito la tua voce. Udienze per cui nemmeno ti avvisano, non importa neanche se sei su un letto di ospedale. Siamo stati denunciati, diffamati, processati, condannati, sfrattati e derubati "Nel nome del popolo italiano" senza aver mai visto in faccia un giudice, addirittura senza che qualcuno avesse almeno controllato qual è il mio vero cognome...
Visto che la parola evidentemente non me la daranno più, me la sono presa io con questo libro.
Chi non è d'accordo, a questo punto con tutto il cuore, cazzi suoi.
SFRATTO - Il Tribunale "Nel nome del popolo italiano"
DENUNCE, VERBALI, QUERELE, PROCESSI - 48 in due anni
Denuncia di spaccio internazionale di droga. Vinta la prima udienza per totale assenza di prove – perché il fatto non sussiste. Le prove fornite da quelli “per bene” contro il metallaro? 1) Petra viene dalla Rep. Ceca 2) Ogni tanto va a trovare i genitori e potrebbe trasportare la droga 3) La passione per la musica….!!!! 4) Quelli che vanno ai concerti sono la clientela naturale degli spacciatori!! P.S.: vista la fatica delle indagini, potevate almeno verificare il cognome!
Secondo la “denuncia di spaccio internazionale” presentata dal padre e dai suoi amici avvocati, Marco userebbe la musica come copertura e non vedrebbe l’ora di scendere dal palco per cominciare a spacciare tra i suoi fans. Infatti tutti i musicisti fanno questo e tutte le persone del pubblico sono una “clientela naturale”.
Anche il visto P1 per gli USA, concesso solo agli artisti riconosciuti internazionalmente, nel caso di Marco sarebbe una copertura per lo spaccio. Secondo le accuse Marco non lavora, non ha mai lavorato, mai studiato, ha solo giocato a fare il musicista, come dice suo padre, e quindi i suoi guadagni devono essere per forza frutto di attività illegali.
Denuncia contro Marco e Petra per: atti persecutori, minacce, molestie, disturbo alle persone, violenza privata, danneggiamenti e ingiurie. C’è da dire che nessuno ha mai avuto neppure un graffio (altrimenti ci sarebbero tonnellate di documentazione medica…), Marco e Petra hanno la fedina penale pulita. Nessun altro, a parte il padre, ha mai fatto una denuncia contro di loro. Anzi. Sono stati loro a subire tutti i reati citati, e anche molti altri, per obbligarli a liberare la casa.
Del proprio figlio (oltretutto un figlio di cui essere orgoglioso, con la maturità classica, gli studi universitari all’estero, un’ottima conoscenza di quattro lingue straniere, militare apprezzato, con grande passione per la musica) esprime davanti alla procura un unico giudizio: persona difficile da sempre. Da scaricare al più presto insieme alla ex moglie.
Le mezze verità e le bugie. Paura per la nuova famiglia? Ma se si passava il Natale tutti assieme! Parcheggio per tre medici? C’è solo un medico, ma il parcheggio serve ai turisti dell’hotel, altro che ai pazienti! Aggressivo? Mai toccato nessuno. Solo i coglioni girati con un padre che gli dice: Vai a farti una vita altrove. Mi servono posti letto per i turisti.
Maestro di manipolazione verbale. La nonna (quella che dovrebbe essere terrorizzata da noi) ci fa gli auguri di Natale via email. Il padre vuole le chiavi della nostra casa e dell’auto, per fare danni mentre siamo lontani, come è già successo più volte. Petra scrive email sempre in tono gentile, prive di qualsiasi offesa. Invece nella denuncia viene citata una lite con Marco in persona (mentre lui è all’estero e il padre in Italia), in cui Marco, il pazzo, lo minaccia con voce IMPERIOSA e ALTERA
Povera nonna, non può neanche immaginare….L’ultima volta che ci siamo visti ha detto che se avesse saputo chi era che metteva in giro queste voci, lo avrebbe fatto fuori con le sue mani. La nonna Lina è stata trasferita di forza, per interrompere i contatti con Marco e permettere così il suo sfratto e la vendita o l’affitto della casa. Anche la data è inventata, nel 2010 eravamo in Svezia dove siamo rimasti fino al maggio 2011.
Altre bugie folli per gettare discredito. Una scena così violenta, descritta nei minimi dettagli. Peccato che nessuno abbia chiesto alla nonna o abbia controllato la veridicità della denuncia. Bastava un semplice click su internet per sapere dov’era Marco già dalla primavera del 2009. Difficilmente avrebbe potuto rompere i mobili della nonna da Los Angeles in USA. Ci sono i visti, le foto e i filmati a disposizione. Le denunce non le controlla nessuno?
Ah ecco, l’ho fatto spazientire e ho provocato uno scontro. Non sarà che di motivi di scontro ce n’erano già migliaia e che da 10 anni facevo di tutto per evitarli e tenere Marco tranquillo? Le ucraine non aprivano le finestre TALVOLTA, ma TUTTI I GIORNI e per TUTTO IL GIORNO. Ordine del dottore per eliminarci. A gennaio noi al piano di sopra stavamo gelando e la casa si stava distruggendo. Ho soltanto chiesto gentilmente di non farlo.
Chiaramente voler controllare il lavoro di un medico merita subito una denuncia. Mi dispiace molto per zia Mari. Di non essere riusciti a fare di più per lei. Abbiamo soltanto cercato di controllare le terapie a cui veniva sottoposta e frenare un po’ certi piani.
Quante bugie si possono inventare soltanto per un po’ di soldi! Che brutta questa generazione di “genitori” che riesce a distruggere un figlio in nome del denaro. Salvaguardare se stessi a scapito del futuro dei figli è una cosa contro natura. Non è quello che possiedi che ti rende grande, è quello che lasci nella memoria degli altri.
Viene denunciato per offesa, perché ha solo chiesto: "Papà ma sei sicuro di voler sposare quel troione con le figlie al seguito?"
Denuncia per diffamazione. Prima di tutto, signora Gisela, lei se lo merita proprio un medico come questo. Se lo goda. Inoltre non si tratta di diffamazione se il profilo FB è privato – questa è la LEGGE signori carabinieri! Basta studiare. Infine è TUTTO VERO! Dire la verità non è un reato! Quando lo diventa, la legge non ha più nessuna autorità, perché è in mano ai criminali.
Povera signora Laura. Denunciata anche lei. Dopo trenta anni di matrimonio. Dopo aver mandato giù 1000 tradimenti. Dopo essere stata resa sterile da suo marito-ginecologo. Dopo che è stata sostituita da una di 30 anni più giovane. P.S.: Marco non è senza lavoro e non ha chiesto nessun aiuto. Ma se davanti agli amici prometti un’abitazione adeguata e una rendita garantita per dare l’impressione di essere una persona perbene, perché in realtà sfratti e derubi tuo figlio malato?
Secondo i verbali la zia di Marco non vuole prendere in affitto casa M., perché ha paura di lui e della sua aggressività. Ma che la affitterebbe se Marco non ci fosse. Peccato che non sia per niente vero e che la zia non ne sappia nulla.
Grazie zia, hai voluto raccontare la verità. Scusa se per anni abbiamo creduto che tu facessi parte del club degli “amichetti” affitta-sfratta. Non pensavamo che mentissero così spudoratamente anche davanti ai giudici, senza nemmeno chiedere il tuo consenso. Solo adesso abbiamo capito che hanno voluto mettere Marco anche contro di te per farlo apparire pazzo.
Chiaro che questo ha fatto incazzare molto gli affitta-sfratta.Nessuno più voleva prendere in affitto la casa, anche se le denunce dicevano che avrebbe voluto andarci a vivere il padre…Ma nessuna paura. C’è l’amico Enzo, che non ha mai avuto il coraggio di affrontare Marco, quando era ancora sano. Appena si è ammalato ed era lontano, si è sistemato per bene nella casa.
Denuncia perché abbiamo staccato e restituito (perciò non rubato o distrutto come è stato dichiarato) l’impianto di videosorveglianza (video e audio) con il quale si intendeva osservarci in casa, in cucina, attraverso la finestra anche a letto, sulle scale e in terrazza 24/24 h.
Le videocamere (anche con registrazione audio) installate ovunque in casa per poterci spiare. Non era un impianto di videosorveglianza, nessuno per paura dei ladri inquadra bagno, cucina, letto o terrazza.
Carabiniere appuntato scelto Gianluigi, che durante tutto l’anno faceva da “guardia del corpo” privata al dottore, rimanendo a girare attorno alla casa fino al buio, per spaventare e minacciare con la sua presenza. E per puro caso era presente anche durante l’istallazione illegale della videosorveglianza e per puro caso è stato invitato a dare ilo suo parere. E ancora per puro caso è stato pronto a dare la sua testimonianza. Nei secoli fedeli? Ma a chi??? E questi li paghiamo noi!
Istallazione di videosorveglianza per spiare il figlio dentro casa. Di nascosto, cercando di non far capire a Marco e a Petra che verranno osservati 24/24h. Si presentano in 4 sulla nostra terrazza, insieme ad un carabiniere in borghese, che non dovrebbe esserci, ma è lì per fare un favore. Si passa alle provocazioni con bugie brutali ( sai, ti ho venduto il tetto sopra la testa e ora ti monto le videocamere anche in cucina) per far esplodere e ammalare.
Quale persona normale fa istallare una videocamera sul tetto della palazzina per inquadrare soltanto la propria terrazza e la stanza del figlio? Le videocamere e i fili sono stati soltanto smontati, non certo rubati. Tutto è stato restituito al padre, che in una frase lo conferma, ma subito dopo ci denuncia per furto. Poi si arrabbia e ci denuncia perché Enzo non vuole più mandare i turisti nei suoi appartamenti, ma di nuovo poi dichiara di voler tornare a viverci lui stesso. ???
Il 4 per istallare le videocamere sul tetto della terrazza per inquadrare anche mentre si mangia. Con l’amico carabiniere fuori servizio, ma al servizio degli amici, che senza nessun mandato o titolo entra nelle case altrui e assiste a lavori molto discutibili.
Denuncia del tutto assurda, su una eventuale possibilità che Marco in futuro possa usare i mezzi di comunicazione, diffondendo la verità. Molto particolare come denuncia. Come quella per i “gesti aggressivi” mai documentati, mai provati con una fedina penale immacolata.
Una delle denunce strane: bugie evidenti su una ristrutturazione della casa, mai eseguita fino ad oggi. Ammissione di aver respinto qualsiasi proposta del figlio, fatta in buona fede, compresa la ristrutturazione a proprie spese e addirittura l’intenzione di acquistare dal padre il monolocale in cui vive. E anche una grande paura di veder pubblicato il libro.
Denuncia di furto con scasso. Alle 9:30 il dottore chiama il figlio al cellulare, sapendo bene che, finendo i concerti all’alba, alle 10 dorme ancora. Subito forza la porta della stanza di Marco con un trapano!?! Un folle! Per i carabinieri è tutto ok. Ci denuncia per furto, per aver pulito la soffitta dalla muffa e dai topi. Continue bugie, come quella di voler venire a vivere con la nuova famiglia in questa casa e di non poterlo fare. Adesso che Marco è stato sfrattato, ci stanno i turisti.
Ecco gli oggetti pregiati che abbiamo rubato (buttato via) dalla soffitta, insieme ai topi e agli scarafaggi, per far soffrire il dottore che a tutto questo era molto affezionato. Ci sono voluti 3 giorni di lavoro.
Il padre si presenta con un fabbro per forzare per l’ennesima voltala serratura della camera del figlio. Ma i denunciati siamo noi! Siamo colpevoli di aver sistemato l’impianto della luce in terrazza, ormai pericoloso. Il padre ha chiesto ad un povero elettricista di danneggiare di nuovo tutto come era prima!?! E mettere dei fiori è un grosso danno. Chiedere permesso prima di entrare con fabbri, geometri, carabinieri e altri estranei non sembra altrettanto strano.
Un ennesimo tentativo di furto da parte del padre, che cerca di impedire al figlio di prendere i propri strumenti musicali dalla soffitta, facendo montare una grata, poche ore prima della partenza per un festival internazionale. All’arrivo dei carabinieri promette di non istallare nulla, ma due ore dopo c’era già la grata. E quando Marco la smonta, viene denunciato. I carabinieri non possono esporsi
Ecco come “non era intenzionato a creare problemi al figlio e ad impedirgli di prelevare i suoi strumenti musicali”. Appena qualche ora dopo che i carabinieri se ne erano andati.
Denuncia per il “furto della grata”. La sua istallazione viene giustificata come protezione degli oggetti personali, perché Marco – un malato mentale – si introduce regolarmente in soffitta per rubare i vasetti vuoti della maionese o i tappeti da bagno dell’hotel vecchi e ammuffiti, eliminati circa 30 anni fa. Tutto questo per creare ancora scompiglio.
Questi sono gli oggetti che Marco ha “rubato” per fare dispetto a suo padre. Non perché le condizioni igieniche di casa erano inaccettabili.
Se ti servono le chitarre per poter lavorare (e mangiare) e vengono chiuse dietro le sbarre “con l’intento di difendere la soffitta” piena di sorci, devi aprirti da solo. Perché nonostante le belle parole, le ucraine hanno in realtà l’ordine di non aprire. E’ molto umiliante essere costretti a pregare degli estranei per poter entrare nella casa in cui si è nati. Il brigadiere ti intima di spostare (ma dove?) subito e da solo 300 kg di strumenti, altrimenti per lui è un tentativo di furto.
Qui si vede come le ucraine siano disponibili ad aprire a Marco, quando serve. Neanche per un’emergenza hanno il permesso di aprire.
Marco è stato anche troppo paziente con quelle doppiogiochiste di Kiev. Sono disposte a dire la verità solo quando non rischiano il lavoro. Per due soldi, come Giuda, fanno tormentare la zia Mari. Schiave e spie. Ora che sono rimaste da sole nella casa fronte mare fanno le regine. E il dottore che ha paura per la sua incolumità? Se non le ha prese prima, e ne meritava tante, ora che ha ridotto il figlio a pesare 50 kg dovrebbe almeno stare zitto.
La pioggia di denunce false quando già si sapeva che Marco era gravemente malato. Questo è il grande caso criminale – EPISODIO CANCELLO. Ma come si può essere accusati di invadere un edificio che è la propria residenza storica?
La parte della denuncia per minacce e ingiurie da parte di Petra, Marco e addirittura la mamma di Marco. Smentita nelle stesse testimonianze, visto che la ex moglie dava al dottore solo del matto e Petra gli ha detto che si doveva vergognare. Lui invece, usando i suoi collaboratori, che credevano si trattasse solo di custodie vuote, ha cercato di danneggiare, manipolandole senza riguardo, le chitarre del figlio del valore di decine di migliaia di euro.
Querela contro Marco e Petra per atti persecutori (mai stato toccato nessuno, nessuna prova, nessuna testiminianza), per danneggiamento (della grata) e tentato furto (pulizia della soffitta). Contro la sua ex moglie per violazione di proprietà privata, quando la madre andava a far visita a suo figlio. Il padre chiede provvedimenti per l’allontanamento del figlio perché non si sente al sicuro. Vuole tornare ad abitare in quella casa (strano, ora la affitta ai turisti).
Per questo motivo doveva essere allontanata la nonna Lina. Lei non lo avrebbe mai permesso.
Un altro crimine – presunta SOTTRAZIONE DI UNA MATASSA DI FILI. Si vede quanto lavoro hanno i carabinieri d’estate in una città di mare, se hanno il tempo di correre su e giù, quando il dottore li chiama. Fare una perquisizione per un po’ di fili. P.S.: le videocamere sono state restituite, come tutto il resto. I fili li ha il dottore nella sua soffitta “in ordine”, basta dare un’occhiata.
Presunti testimoni ( molti di loro non sanno neanche di essere stati citati). Avvocati n. 2; amici informati sui fatti (informati da chi? Provate a indovinare!) n. 4 (di cui uno addirittura da Roma, si capisce come sia molto informato!); attuale moglie; dipendenti n. 3; e poi la nonna Lina, che non è citata in nessun documento e nessuno ha mai sentito cosa ha da dire. I carabinieri non si sono mai scomodati per andare a vedere che fine ha fatto e che cosa ne dice. Mai un testimone vero.
1.12.2014. Marco è ormai completamente non vedente e aspetta un intervento complicato su entrambi gli occhi. Un Natale in solitudine in ospedale e nel buio bianco. Suo padre è stato informato, ma il 1° dicembre la convoca ancora una volta in tribunale per delle accuse del tutto inventate.